Lo streetwear sportivo nasce tra gli anni ’70 e ’80 all’interno delle sottoculture urbane, contaminandosi con lo skate e l’hip hop: felpe oversize, sneakers e cappellini diventano segni di identità prima ancora che semplici capi funzionali. Negli anni ’90 si consolida con brand americani come Supreme, Stüssy e FUBU, capaci di fondere estetica sportiva e attitudine di strada. Con i 2000 lo streetwear entra nel mainstream, dialogando con il lusso grazie alle collaborazioni tra marchi sportivi come Nike e Adidas e maison di moda. Oggi è un linguaggio globale, in cui silhouette tecniche, materiali performanti e codici street si intrecciano in look che oscillano tra comfort e status symbol, mantenendo intatta quell’anima ribelle che lo ha reso iconico.
Rimane tra gli outfit più apprezzati dal pubblico perché offre dinamicità e comfort nei momenti lontani dal lavoro, e nel tempo si è trasformato in una vera e propria moda. La mia proposta si muove in questa direzione: uno streetwear di lusso che reinterpreta l’anima urbana attraverso la raffinatezza del raso con un tocco di ironia. Felpe morbide e lucenti, dal taglio contemporaneo, si accostano a gonne lunghe fluide e ad abiti essenziali ma sofisticati. Le linee sportive incontrano la brillantezza del tessuto, trasformando capi quotidiani in dichiarazioni di eleganza audace, dove comfort e sensualità convivono in un’estetica giovane e sorprendente. Una proposta che rimane perfetta non solo per la quotidianità, ma anche per eventi della movida, dove lo stile diventa protagonista.