Il PostMichele

da | Gen 13, 2023

L’attesissima sfilata di Gucci dopo il divorzio con Alessandro Michele oggi ha aperto la Fashion week milanese. Il segnale del cambiamento lo possiamo subito notare dalle note dirompenti della Rock band dei Ceramic Dog che ci dirotta verso il target clienti a cui si rivolge la sfilata. Un uomo che appartiene alla gen Z, quindi, rispettando i canoni di inclusione e sartorialità che precedentemente avevano caratterizzato le collezioni di Alessandro Michele si aggiunge una dose di “ribellione buona” espressa attraverso il Rock. Scompare l’atteggiamento massimalistico e sgargiante di Alessandro Michele per essere sostituito da pochissime stampe, colori meno sgargianti, tinte sobrie e rarefatte che vanno dal celeste pastello al grigio, fino al beige e al marrone. Il nuovo Gucci è più grunge che glamour: canotte slabbrate, berretti in lana, pantaloni oversize, quadri e bomber. Il guardaroba utility, fatto di jeans, pullover e stivali, viene elevato da contrasti di volume, tagli sartoriali e ricami scintillanti sul finale. Rimane come eredità del precedente Gucci l’estetica genderfluid con lunghe gonne, top metallizzati, jeans tappezzati con loghi luccicanti e borse rubate a lei.

L’impressione a caldo che ho avuto è un prodotto che nasce dalla fusione dello stile di Tom Ford + Alessandro Michele + Rock & Love, ossia il frutto di ciò che ha portato alla ribalta il marchio unito allo spirito ribelle dovuto al malcontento che vivono oggi le nuove generazioni. Il brand si riconferma nuovamente più come comunicazione che innovazione, in attesa del nuovo direttore artistico che chiamerà Marco Bizzarri a sostituire il posto vagante di Alessandro Michele.

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