Moda o gossip?

da | Mar 29, 2023

Una volta il direttore creativo era colui che assolveva il compito di creare o rinnovare l’immagine di un brand, il cui successo sarebbe derivato dalla sua capacità di coinvolgere un target di clienti disposti a spendere per il suo stile.

Oggi questo establishment è stato alterato perché anche la moda è diventata una forma di intrattenimento. In streaming possiamo seguire in diretta la sfilata che una volta era riservata solo ai buyers, mentre i personaggi dell’arte o dello spettacolo, a cui viene richiesta la presenza, amplificano l’effetto wow sui social. Anche la sfilata, che una volta si limitava ad essere un semplice catwalking o camminata del gatto (così definita perché l’indossatrice cammina mettendo un piede davanti all’altro appunto come una felina), spesso oggi si è convertita uno spettacolo con tanto di coreografia, atta a catturare il maggior numero di followers e di commenti sui social. Osare, stupire, intrigare, sono gli elementi che innescano un rapporto di interesse verso il brand anche da parte di chi non ha la possibilità di comprare il loro prodotto, ma capace di avviare un effetto catena che da vita ad una maggiore visibilità. Quindi una grande platea resta connessa al gossip dell’azienda seguendo passo passo la sua evoluzione e quando un direttore creativo lascia un brand, è quello di ipotizzare dove andrà subito dopo e quale nuovo designer potrebbe prendere il suo posto. Un meccanismo che ricorda da vicino quello del calciomercato, dove fan e addetti ai lavori si lanciano in previsioni e ipotesi basate su avvistamenti e deduzioni spesso abbastanza implausibili. Ne consegue che l’identità di un marchio è sempre più astratta e liberamente reinterpretabile. Anche i giornali di settore amano queste notizie che, tra l’altro, hanno il potere di far alzare o crollare le azioni di un brand in borsa. Dunque possiamo affermare che oggi il brand si ritrova imprigionato in una jungla in cui è il pubblico opinionista a sentenziare il suo futuro in base al suo rumore. La moda è diventata una gara di formula 1 in cui il direttore creativo è il pilota e la potenza del motore è dettata dalla visibilità.

Foto di Karsten Winegeart e Roy Stephen

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