Dior: le mani invisibili

by | Giu 11, 2024

Caso emblematico del lusso in subappalto. Anche Dior è finita sotto il mirino dell’amministrazione giudiziaria: sono stati scoperti opifici che producevano borse per il prestigioso marchio francese in condizioni eticamente insostenibili. Le indagini, avviate a marzo 2024, hanno coinvolto quattro fabbriche. In particolare, due società attive nella produzione di articoli di pelletteria: Pelletterie Elisabetta Yang e New Leather S.r.l. In questi stabilimenti, i carabinieri hanno rilevato condizioni di lavoro degne delle fabbriche vittoriane. In uno stabilimento di Opera, nel milanese, sono stati trovati 17 operai cinesi e 5 filippini, impegnati in lavori tra solventi e colle infiammabili, utilizzando macchinari manomessi per aumentare la produttività.

Quando ci soffermiamo a osservare una vetrina del lusso, difficilmente pensiamo che dietro quel vetro si cela un lavoro realizzato da mani di lavoratori invisibili, sfruttati perché vivono in condizioni di miseria. Per lo più, si tratta di immigrati irregolari assunti da altri immigrati, producendo in subappalto per griffe o altre aziende. Non siamo in Bangladesh o in India, ma in Lombardia, la regione fiore all’occhiello del sistema industriale italiano. Per anni, questo circuito sotterraneo ha arricchito i suoi sfruttatori sulle spalle dei più deboli. Mi auguro che le indagini in corso pongano un freno a questo indotto irregolare, perché è in gioco la reputazione di una Repubblica fondata sul lavoro e non sullo sfruttamento sul lavoro. Possediamo tutti i mezzi per soddisfare i principi etici del lavoro e garantire una vita più dignitosa per tutti, a partire da una equa ricompensa in funzione del costo della vita. Purtroppo, per il benessere di pochi, molti vengono sacrificati.

Il lavoro deve essere svolto in modo tale da arricchire l’individuo attraverso l’esperienza di vita che ne deriva.

https://www.today.it/attualita/dior-manifactures-amministrazione-giudiziaria.html

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Giuseppe Mazzei

Esperienza di 38 anni nel campo della moda come fashion designer e fashion consultant freelence, in Italia e all'estero UK, Cina, Russia, Turchia, realizzando campionari di abbigliamento. Opera facendo inizialmente una ricerca trasversale di tendenze raccogliendo notizie, dai cambiamenti sociali, di pensiero, della moda, dello spettacolo, dell'interior design , del locomotive, musicali, delle subculture per capire cosa piacerà al cliente finale e con quale criterio comprerà, per poi studiare il prodotto.

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