Balanced Luxury

da | Gen 16, 2024

In un periodo storico come quello che stiamo vivendo frastornato da guerre, contrasti geopolitici ed incertezze sul futuro, sento vincente il rifugio in un estetica che definisco “Balanced Luxury”. La moda, intesa come prodotto dispendioso da acquistare per sfizio ha, in alcuni casi, calpestato il lusso, trasformando l’oggetto cool, ma di scarsa qualità, in spazzatura, dal momento che perdeva il suo valore al cambio di stagione o con l’omologazione di un altro più nuovo che lo sostituiva. Il lusso inteso nel suo pieno valore del significato è tutt’altra cosa, il lusso per definizione è qualcosa che conserva la sua ricchezza nel tempo e che può raggiungere l’apice di essere un oggetto da collezionare.

Quindi l’alchimia di una bellezza atemporale è l’accostamento insolito di elementi che porta come risultato ad un effetto originale e raffinato che si può ottenere attraverso l’utilizzo di materiali pregiati, una manifattura maniacale e la ricerca dell’innovazione. Il bilanciamento di questi elementi ha la capacità di proiettarci in un oasi rilassata, quella sensazione di appagamento sensoriale che solo una visione armonica e priva di aggressività estetica ci può donare.

Questa è la ricetta con cui Alessandro Sartori ha progettato la collezione di Zegna. La linea si basa sulla sovrapposizione di capi realizzati con la fibra Oasi Cashmere, tele, tessuti da pantalone, doppi, tripli, imbottiti, pile, tessuti garzati, maglie tutto parte da questa un’unica fibra per arrivare a fare il monocolore con un bagno di colore. Le lavorazioni inedite sulla maglieria che ci ricordano gli intarsi di montone, i capi realizzati in pelle accoppiata per offrire un immagine flat, il tutto condito con linee comode e inattese proposte come la manica tre quarti per uomo rendono questa collezione degna di essere osservata da vicino. Per determinati concetti mi ricorda la politica di Hermes e benché Zegna sia lontano da quei fatturati ritengo che sia sulla strada giusta. A differenza di Sartori JW Anderson, vincitore del premio Fashion Awards 2023 designer of the year, presenta il suo lusso con la provocazione di fare indossare all’uomo i collant sotto gli short/mutande. Penso che dal momento che si decide di fare il lusso l’industria della moda debba, sì fare spazio ai nuovi talenti, ma allo stesso tempo ha bisogno di concretezza, che non significa rimanere ancorati a degli schemi predefiniti, ma ricerca e innovazione verso un prodotto che può conquistare la sua fetta di mercato.

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Giuseppe Mazzei

Esperienza di 38 anni nel campo della moda come fashion designer e fashion consultant freelence, in Italia e all'estero UK, Cina, Russia, Turchia, realizzando campionari di abbigliamento. Opera facendo inizialmente una ricerca trasversale di tendenze raccogliendo notizie, dai cambiamenti sociali, di pensiero, della moda, dello spettacolo, dell'interior design , del locomotive, musicali, delle subculture per capire cosa piacerà al cliente finale e con quale criterio comprerà, per poi studiare il prodotto.

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