Dove è finito il backround nel settore?

da | Gen 27, 2022

Anche nella moda stiamo assistendo ad un cambiamento di cultura, il personaggio con un ricco backround lavorativo nel settore viene sorpassato dal principiante sul campo con un notevole distacco, incalzato dal tifo del pubblico. Mi riferisco al fenomeno degli influencer, i nuovi dei delle aziende. Abbiamo visto con Tod’s l’assunzione al tavolo delle decisioni aziendali di Chiara Ferragni che subito dopo la notizia ha fatto volare le azioni del brand in borsa. La strategia della Ferragni? Durante la fashion week parigina è stata fotografata con body di Schiaparelli in viscosa trasparente in cui rimanevano coperti solo i capezzoli con delle applicazioni in ottone dorato, accaparandosi tutti i dissenzi delle antisessiste (foto che ho evitato di postare ma che trovate sul suo profilo Instagram). Va detto che Schiaparelli, il cui fatturato è solo di qualche milione d’euro, è di proprietà del Sig.re Della Valle. Quindi visibilità per il marchio e per la ben pagata Ferragni.

Sergio Rossi, noto brand del gruppo Fosum che detiene anche Lanvin, Birkenstock, Wolford, Caruso e St. John, ha ceduto la posizione di art director a Evangelie Smyrniotaki che è tra le influencer più seguite nel mondo fashion e conosciuta per il suo profilo su Instagram Styleheroine con 403k Followers. Quindi non è più indispensabile frequentare accademie della moda come l’istituto Marangoni o al Central Saint Martins di Londra per affermarsi come fashion designer, ma basta scrivere sul proprio curriculm il numero dei propri followers.

Mentre il CEO di Gucci Marco Bizzarri ha un backround come amministratore delegato della divisione Luxury Couture & Leather Goods di Kering, amministratore delegato di Stella McCartney e di Bottega Veneta, Chanel nomina CEO Leena Nair che non proviene dal mondo della moda. Dopo aver conseguito un master presso la XLRI, una delle migliori scuole di business management in India, Leena Nair ha maturato una carriera 30ennale in Unilever, dove è entrata nel 1992 in qualità di apprendista nel management. Unilever è una multinazionale britannica di beni di consumo titolare di 400 marchi tra i più diffusi nel campo dell’alimentazione, bevande, prodotti per l’igiene e per la casa con sede a Londra.

La domanda da farsi è “la moda ha sempre bisogno di creativi ben preparati e di strateghi aziendali con esperienza del settore?”

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Giuseppe Mazzei

Esperienza di 38 anni nel campo della moda come fashion designer e fashion consultant freelence, in Italia e all'estero UK, Cina, Russia, Turchia, realizzando campionari di abbigliamento. Opera facendo inizialmente una ricerca trasversale di tendenze raccogliendo notizie, dai cambiamenti sociali, di pensiero, della moda, dello spettacolo, dell'interior design , del locomotive, musicali, delle subculture per capire cosa piacerà al cliente finale e con quale criterio comprerà, per poi studiare il prodotto.

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