Alexander McQueen sfila al di fuori dai tempi della London fashion week in rispetto al lutto della regina.
La collezione di Sarah Burton riconferma il suo stile di “couture-à-porter” con abiti iperfemminili assemblati con bende di tessuto, bodysuit pervasi da frange colorate di rafia, corset dress in pelle e la sapiente interpretazione contemporanea del tailoring. In collezione troviamo un utilizzo strutturato del denim, la pelle in versione super sensuale, la lana sartoriale, qualche spruzzo di tulle e una pioggia di paillette. Sarah Burton usa sempre le stampe per comunicare il messaggio della sfilata e per la S.S. 2023 ha scelto l’iride dell’occhio. Nel comunicato stampa ci spiega che: «questa collezione è alla ricerca dell’umanità e della connessione umana. L’occhio è un simbolo di questa umanità, un registro di emozioni, un’espressione di unicità. I nostri abiti sono progettati per dare potere. Sono spogliati, selezionati e concentrati sul taglio, sul drappeggio e sulla silhouette. Abbiamo anche guardato all’opera di Hieronymus Bosch, al tempo stesso oscura e bellissima. Si tratta di vedere di nuovo le cose», ha detto. «Non andare in giro con gli occhi chiusi, gli occhi bassi. Solo vedersi, riconoscere l’umanità dell’altro. Prendersi cura l’uno dell’altro». Ma contro questo, intendeva anche che avere gli occhi aperti sul mondo significa affrontare i terrori.
Alla direttrice creativa del marchio va riconosciuta la capacità di assemblare il concetto di contemporaneità ai richiami del passato in un contesto che rispecchia quello sociale.
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