Bottega Veneta nella collezione Resort ha presentato le racchette da spiaggia realizzate a mano in Brasile con legno riciclato del costo di circa € 1000. A quanto pare non è l’unico brand a seguire questa tendenza, infatti quelle di Gucci vengono vendute a € 1590, quelle di Louis Vuitton € 1300, quelle di Prada a €1500, più a buon prezzo, se possiamo dire, quelle di Celine a € 950. Da Dior, invece, scelgono il ping pong, con racchette dal disegno iconico colorate in rosa e grigio €700. Volendo omaggiare, inoltre, la grande passione del fondatore della maison, riportano il “gioco di lancio” in spiaggia grazie a un set di birilli in legno chiaro tutto da scoprire € 990, così come un set di 3 bocce argentate da portare in spiaggia con gli amici € 1900. Loro Piana preferisce il beach volley con il pallone a € 590, Fendi la tavola da surf a € 6900, ma penso che il massimo lo raggiunga Louis Vuitton con un aquilone logato al prezzo di € 7250.
Mi chiedo quanto possa giovare all’immagine di un brand di moda vendere un accessorio da spiaggia a prezzi esorbitanti quando ci sono aziende specializzate nel settore che producono i medesimi oggetti ma più professionali a prezzi più economici. Qui non entra in gioco lo stile come nel caso di un paio di occhiali che personalizzano l’outfit o un profumo che può suscitare più sensualità o romanticismo olfattivo se chi lo indossa è vicino ad un’altra persona. Questi accessori non offrono unicità per chi li compra, ma solo ostentazione della propria ricchezza di fronte a chi non se li può permettere. Immaginate due ragazzi che giocano con i due rispettivi aquiloni di cui uno costa € 7250 e l’altro poche decine di euro, che insegnamento di vita può avere avuto il ragazzo con l’aquilone ipercostoso? Quello superficiale che gli hanno suggerito i suoi genitori, che in questa società conta più quello che hai che quello che sei.
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