L’Italia conta 23 aziende nella classifica Global Powers of Luxury Goods 2022 di Deloitte sui 100 maggiori gruppi del lusso a livello globale, che nel 2021 hanno registrato un fatturato pari a 305 miliardi di dollari, in crescita di 53 miliardi rispetto al 2020 e di 24 miliardi (+8,5%) rispetto al 2019.
Secondo lo studio, che stila la classifica sulla base delle vendite consolidate nell’anno fiscale 2021, le tre imprese italiane posizionate più in alto sono Prada al 18esimo posto, Moncler al 27esimo e Giorgio Armani al 28esimo.
Il podio resta invariato per il quinto anno consecutivo e in mano ai colossi LVMH, Kering e The Estée Lauder Companies Inc.
Golden Goose è invece l’azienda italiana con crescita maggiore (terza a livello globale), con un CAGR del 27% nel periodo 2018-2021.
In questo periodo di cambiamento ed incertezza, l’appeal delle aziende del settore lusso si è riconfermato e questo deve far sì che le aziende italiane incentivino il rapporto di fiducia con il cliente con un prodotto sempre più consono alle sue aspettative. L’azienda deve quindi essere sempre pronta a re-inventarsi attraverso un processo di trasformazione, portando concetti quali sostenibilità, omnicanalità, economia circolare, innovazione, al centro delle proprie strategie di crescita per i prossimi anni. Oggi più che mai l’azienda deve essere in grado di fidelizzare i consumatori in termini di servizio, produzione, ascolto e condivisione dei medesimi valori.