Il caso Balenciaga

da | Dic 9, 2022

Il 16 novembre, Balenciaga ha lanciato la campagna Balenciaga Gift Shop, fotografata da Gabriele Galimberti che includeva bambini che portavano borsette di orsacchiotti con imbracature e posavano tra bicchieri di vino vuoti. La reazione dei social fu quella di accusare il marchio di sessualizzare i minori e metterli in posizioni inappropriate. Questo ha riportato alla mente la campagna primavera 2023 dove su un tavolo appare una pagina di una sentenza del 2008 della Corte Suprema degli Stati Uniti sulla pedopornografia. A seguito del contraccolpo, Balenciaga ha ritirato la campagna scattata da Galimberti il 22 novembre e si è scusata su Instagram Stories. “Ci scusiamo sinceramente per qualsiasi offesa che la nostra campagna natalizia possa aver causato”, ha scritto il marchio. È seguita una seconda scusa, in particolare per la sua campagna della primavera 2023 “Ci scusiamo per aver mostrato documenti inquietanti nella nostra campagna. Stiamo prendendo molto sul serio la questione e stiamo intraprendendo un’azione legale contro le parti responsabili della creazione del set e dell’inclusione di articoli non approvati per il nostro servizio fotografico della campagna Primavera ’23. A sua volta il fotografo Galimberti prende le distanze affermando che gli era stato richiesto solo di illuminare la scena e la responsabilità delle argomentazioni era dello scenografo. Quindi Balenciaga intenta una causa contro North Six e Nicholas des Jardins chiedendo un risarcimento di 25 milioni di dollari. Gabriela Moussaieff, agente di des Jardins replica affermando che “tutti quelli di Balenciaga erano presenti alle riprese ed erano presenti in ogni scatto e hanno lavorato al montaggio di ogni immagine in post produzione.”

Il 27 novembre Kim Kardashian prende le distanze dal brand essendo rimasta indignata dalle immagini della campagna. Il 28 novembre Balenciaga fa un altro comunicato stampa: “Vorremmo affrontare le controversie che circondano le nostre recenti campagne pubblicitarie. Condanniamo fermamente gli abusi sui minori; non è mai stata nostra intenzione includerli nella nostra narrativa. Le due campagne pubblicitarie separate in questione riflettono una serie di gravi errori per i quali Balenciaga si assume la responsabilità”. Il 2 dicembre il direttore artistico Demna Gvasalia si scusa sulla sua pagina di Instagram.

Mi chiedo se l’industria della moda per fatturare abbia bisogno della spazzatura comunicativa e debba assumere un atteggiamento isterico incarnando la parte peggiore della società.

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Giuseppe Mazzei

Esperienza di 38 anni nel campo della moda come fashion designer e fashion consultant freelence, in Italia e all'estero UK, Cina, Russia, Turchia, realizzando campionari di abbigliamento. Opera facendo inizialmente una ricerca trasversale di tendenze raccogliendo notizie, dai cambiamenti sociali, di pensiero, della moda, dello spettacolo, dell'interior design , del locomotive, musicali, delle subculture per capire cosa piacerà al cliente finale e con quale criterio comprerà, per poi studiare il prodotto.

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