Il logo è la valuta del lusso?

da | Giu 1, 2022

Il denaro condiziona la vita stessa delle persone e la rende astratta e impersonale. L’uomo vive solo per scambiare cose in un mondo nel quale lo scambio è l’elemento più importante e nega l’individualità delle persone. Questa analisi di Simmel rispecchia la funzione che oggi la moda ha assunto nella nostra società. E’ sempre più comune il desiderio di appartenere ad una comunità che si identifica in una valuta del lusso ridotto ai minimi termini ossia un logo. La voluta disinformazione da parte dei brand sui prodotti di lusso ha generato la dispersione della cultura per quanto concerne qualità e artigianalità, al punto tale che il cliente si orienta su un paio di snekers pagandole quanto un paio di scarpe in pelle cucite a mano. Cavalcando questa onda la moda ha creato la sua arma per il suicidio, tant’è vero che la rincorsa al logo ha dato origine ad un flusso di imitazioni in cui resta non facile trovare la differenza tra il prodotto del brand e quello imitato a causa dell’utilizzo di materiali non all’altezza che la griffe stessa adotta in una continua ricerca del prezzo di produzione.

L’individuo, sempre secondo il pensiero di Simmel, è capace di agire autonomamente rimanendo entro i confini dell’azione collettiva ed è capace di modificare, innovare, trasformare, i processi sociali. Questa apertura verso la dimensione individuale rappresenta una società prodotta dalle interazioni che nascono sotto la spinta delle pulsioni degli individui. Quindi possiamo affermare che coesistono due processi contradditori, antagonisti e simultanei: l’identificazione in un gruppo e la distinzione coercitiva nel gruppo stesso.

Pertanto la moda viene chiamata in causa per non sminuire il logo ossia la sua valuta, creando un nuovo business attraverso la divulgazione della reale cultura del lusso. Il logo deve essere la firma di un quadro e non un quadro vuoto con solo la firma. La moda è designata a far leva sullo spirito individuale del cliente offrendo nuove emozioni con strumenti estetici che hanno come fine la distinzione, creando a sua volta nuovo un effetto domino su chi aderisce a questa nuova identità.

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Giuseppe Mazzei

Esperienza di 38 anni nel campo della moda come fashion designer e fashion consultant freelence, in Italia e all'estero UK, Cina, Russia, Turchia, realizzando campionari di abbigliamento. Opera facendo inizialmente una ricerca trasversale di tendenze raccogliendo notizie, dai cambiamenti sociali, di pensiero, della moda, dello spettacolo, dell'interior design , del locomotive, musicali, delle subculture per capire cosa piacerà al cliente finale e con quale criterio comprerà, per poi studiare il prodotto.

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