L’Intelligenza Artificiale e la moda

da | Mag 7, 2022

Con la denominazione Industria 4.0 viene identificato un modello di produzione e di consumo assistito in modo massiccio dall’Intelligenza Artificiale. La digitalizzazione dei processi industriali ha rivoluzionato il paradigma esistente con obbiettivi più mirati e più veloci, incluso la prototipia. Ma l’impiego di queste tecnologie nel settore della moda non è limitato alla produzione industriale ma sfocia nelle ricerche di marketing fino ad immagazzinare i nostri desideri e i nostri gusti. I grandi brand della moda sono sempre alla ricerca di metodi per creare valore aggiunto per i propri prodotti, aumentando la domanda dei consumatori e incrementando i profitti, quindi attraverso quello che digitiamo giornalmente sui motori di ricerca, con un atteggiamento sotteso, vengono raccolti i nostri dati in un database molto complesso. La conoscenza del nostro comportamento e dei nostri atteggiamenti rispetto a tutto quello che ci circonda diventano gli ingredienti per presentarci un piatto prelibato anche se non lo abbiamo ordinato spontaneamente. Le nostre sensazioni, anche quelle più intime come la rabbia, l’amore o la paura, fanno parte del cloude che poi l’Intelligenza Artificiale trasforma in un prodotto costruito su misura. Sembrerebbe di vivere in un paradiso in cui facendo zapping in rete appare ogni cosa che più desidera la nostra parte più intima, senonché tutto ciò limita la nostra fantasia, la libertà di nuove esplorazioni e di conseguenza nuove conoscenze. Ma l’Intelligenza Artificiale è capace anche di ottimizzare l’offerta tramite algoritmi predettivi facendo in modo che una volta esaurito il desiderio verso un prodotto ci propone il piano B ossia il nuovo oggetto del desiderio. A questo punto potremmo pensare che viviamo in un mondo tecnologico perfetto in cui ogni acquisto collima con la propria indole, provando piacere nel fare shopping di fronte ad un prodotto esaustivo alle nostre esigenze. Ma cosa succederebbe se i nostri dati personali venissero usati per veicolarci verso un prodotto che non avevamo intenzione di comprare? Se la comunicazione attraverso i nostri punti deboli arrivasse ad influenzarci al punto tale di convincerci che quello che avevamo pensato fino a ieri fosse del tutto sbagliato? In poche parole se l’Intelligenza Artificiale fosse più intelligente dell’essere umano imprigionandolo con i suoi algoritmi?

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Giuseppe Mazzei

Esperienza di 38 anni nel campo della moda come fashion designer e fashion consultant freelence, in Italia e all'estero UK, Cina, Russia, Turchia, realizzando campionari di abbigliamento. Opera facendo inizialmente una ricerca trasversale di tendenze raccogliendo notizie, dai cambiamenti sociali, di pensiero, della moda, dello spettacolo, dell'interior design , del locomotive, musicali, delle subculture per capire cosa piacerà al cliente finale e con quale criterio comprerà, per poi studiare il prodotto.

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